E bene si! Mi senti perplessa. Io non so perchè sempre più frequentemente accada...
Serata ieri "drasticamente" conclusa, che modo peggiore forse non c'era. E' come se stessi girando su una ruota e fossi costretta a intervalli più o meno regolari a vivere determinate cose. Erano un pò di giorni che non succedeva quasi nulla, forse un pò me lo dovevo aspettare...
Ricordi scolastici mi riportano alla mente "corsi e ricorsi storici".. l'insegnamento dovrebbe essere che la storia si ripete ciclicamente! Perchè i miei "ricorsi" sembrano essere così, sempre più brevi nel tempo e la mia storia sembra ripetersi a ritmi terribilmente vertiginosi?? Ho la sensazione che il cerchio si stringa sempre più... mi ritroverò in un puntino a girare compiendo e vivendo all'infinito gli stessi gensti...prospettiva che per essere ottimisti definirei ALIENANTE!!!
A volte quasi sono io a sentirmi inopportuna. Forse non mi rendo conto di non divertire abbastanza. Almeno di non essere in grado di farlo nella misura in cui gli altri se lo aspettano da me. E' terribile. Passare la serata in compagnia di qualcuno del quale percepisci a pelle la noia è incredibilmente mortificante. Ma che dovrei fare?? Non ho ancora il passaporto per andare sulla luna... mi dispiace. E poi se proprio la dobbiamo dire tutta... le proposte "interessanti" potrebbero anche partire, almeno per una volta, da un qualcuno diverso da me.
Eppure mi sono dispiaciuta. E non sto qui nenache a quantificare il mio dispiacere. Ritengo fermamente che ad essere solo è semplicemente chi solo vuole stare. Non è la cosa più semplice confrontarsi con gli altri, ma anche questo è un modo per crescere. Sono ben disposta ad ascoltare...ma se non mi si parla, cosa dovrei fare?? I silensi non li so interpretare. Piuttosto interpreto i gesti... e quelli che ho interpretato ieri non sono stati affatto positivi. Io definisco ben riuscita anche una serata trascorsa sotto il portone a ciarlare per tutta la notte. L'importante è la compagnia giusta. Evidentemente abbiamo termini di paragone totalmente diversi... tanto più che, ribadisco, il più delle volte non ci sono cose super interessanti da fare. Ad un certo punto bisogna inventarsi un pò o, anche meglio, accontentarsi un pò!
Sempre che questa sia la chiave di lettura giusta. Con delle reazioni così, a tratti anche infastidite, è ovvio che gran parte della popolazione del pianeta terra si interroga sulle proprie capacità di relazionarsi con terzi! Io facendo parte di quella percentuale che si interroga, anche fin troppo, ho assolto i miei compiti e... mi sono interrogata... ma non sono certa di aver trovato delle risposte totalmente convincenti. Che dire?? Non tollero di dover interpretare le cose non dette. Non tollero che mi si tratti in questo modo... Non posso farci nulla, ci rimango troppo male.
NON voglio per nessun motivo stare agli umori delle persone. Se per questi non ci si è sprecati a dare il minimo accenno di una giustificazione.
Ritengo, tra l'altro, che ci siano solo due modi per vivere nella società: i problemi o si lasciano a casa, o si condividono. Non esiste il terzo modo: portarli con se ed implodere mentre gli altri ti osservano impotenti. Senza contare che dovrebbe esserci una soglia minima di educazione da osservare che dovrebbe impedirci di compiere determinate azioni...
Due le note positive: la presenza del cognatino nonchè amico Vito, pronto ad ascoltare le sempre più frequenti alterazioni mentali della sottoscritta e...il super pranzo di domani :-) che mi mette decisamente allegria... ma su questo vi aggiornerò dettagliatamente!
:-)
Per non sentire l'amarezza
16 anni fa
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