Ancora qui. Ancora per provare a spiegare quanto, evidentemente, a voce non riesco a comunicare.
Ancora una spada di damocle ad affliggere i miei pensieri. L'ennesima. Ma sinceramente e oserei finalmente è un pensiero che non mi angoscia più come un tempo. Del resto è giusto che anche io come gli altri cominci a pensare alla mia esistenza. E a poco di quella altrui. Alla fine dei conti cosa ho guadagnato? Mi logoro, penso, mi preoccupo della vita delle persone che amo. Voglio per loro il massimo. Credo fermamente che lo meritino. Spero con tutte le mie forze che lo ricevano. Mi batto perchè non si accontentino. E alla fine non ho pensato ai fatti miei. A quello che volevo davvero. Al modo per realizzare i miei desideri. E risulto ingerente. Per giunta. Certo che mi dispiace. Come potrebbe non dispiacermi. Anni trascorsi all'unisono. Nel bene ma anche nel male,ma insieme. E un'indifferenza che oggi si stenta a raccontare. Come potrebbe non farmi male tutto questo. Ma ci penso con serena rassegnazione. Nel senso che credo che parte fosse inevitabile. Ma parte forse è stata voluta. Io non credo di essere cambiata. Io sono sempre la stessa persona. Che frequenta le stesse persone. Che si perde nei mendri dei pensieri come un tempo. Che va fuori a mangiare la pizza. O a vedere un film strappalacrime al cinema. Che si attarda sotto casa a fare chiacchiere infinite in macchina. La mia vita è rimasta pressapoco la stessa. Io non riesco a far parte della vita delle persone per scompartimenti. Un pò come essere amici part-time. Di quello si parla, di quello no. Questo si può dire, quell'altra cosa no. Questo lo taccio perchè è scomodo. Mi sembra una suddivisione aziendale anche della vita quotidiana. Una settorialità che sinceramente non trovo poi così giusta. Anzi, non la trovo per nulla. In parte questa ritrovata o forse meglio sconosciuta sensazione di "solitudine" mi piace. Non sento più il peso di dover pensare ad ogni singolo millisecondo dell'altra vita. Non provo più quell'angoscia opprimente di non sapere ogni singolo spostamento. Mi sento leggera. Vorrei però in questa leggerezza ritrovare un rapporto equilibrato. Che sia per una volta costruttivo. Vorrei piuttosto trovare il modo di poter esprimere i pensieri, seppur non condivisi. Di ascoltare idee, per quanto possa non trovare riscontro. Un rapporto democratico. Ma sincero. Sempre.
Ancora una spada di damocle ad affliggere i miei pensieri. L'ennesima. Ma sinceramente e oserei finalmente è un pensiero che non mi angoscia più come un tempo. Del resto è giusto che anche io come gli altri cominci a pensare alla mia esistenza. E a poco di quella altrui. Alla fine dei conti cosa ho guadagnato? Mi logoro, penso, mi preoccupo della vita delle persone che amo. Voglio per loro il massimo. Credo fermamente che lo meritino. Spero con tutte le mie forze che lo ricevano. Mi batto perchè non si accontentino. E alla fine non ho pensato ai fatti miei. A quello che volevo davvero. Al modo per realizzare i miei desideri. E risulto ingerente. Per giunta. Certo che mi dispiace. Come potrebbe non dispiacermi. Anni trascorsi all'unisono. Nel bene ma anche nel male,ma insieme. E un'indifferenza che oggi si stenta a raccontare. Come potrebbe non farmi male tutto questo. Ma ci penso con serena rassegnazione. Nel senso che credo che parte fosse inevitabile. Ma parte forse è stata voluta. Io non credo di essere cambiata. Io sono sempre la stessa persona. Che frequenta le stesse persone. Che si perde nei mendri dei pensieri come un tempo. Che va fuori a mangiare la pizza. O a vedere un film strappalacrime al cinema. Che si attarda sotto casa a fare chiacchiere infinite in macchina. La mia vita è rimasta pressapoco la stessa. Io non riesco a far parte della vita delle persone per scompartimenti. Un pò come essere amici part-time. Di quello si parla, di quello no. Questo si può dire, quell'altra cosa no. Questo lo taccio perchè è scomodo. Mi sembra una suddivisione aziendale anche della vita quotidiana. Una settorialità che sinceramente non trovo poi così giusta. Anzi, non la trovo per nulla. In parte questa ritrovata o forse meglio sconosciuta sensazione di "solitudine" mi piace. Non sento più il peso di dover pensare ad ogni singolo millisecondo dell'altra vita. Non provo più quell'angoscia opprimente di non sapere ogni singolo spostamento. Mi sento leggera. Vorrei però in questa leggerezza ritrovare un rapporto equilibrato. Che sia per una volta costruttivo. Vorrei piuttosto trovare il modo di poter esprimere i pensieri, seppur non condivisi. Di ascoltare idee, per quanto possa non trovare riscontro. Un rapporto democratico. Ma sincero. Sempre.